Arredo ufficio amico dell’ambiente: quali certificazioni
15 Settembre 2022
Arredare in modo ecologico oggi è più semplice perché possiamo fare affidamento su una serie di certificazioni che facilitano la scelta dei marchi e delle soluzioni migliori dal punto di vista ambientale. Ecco dunque alcune delle più importanti certificazioni ambientali arredo ufficio che ci permettono di progettare spazi di lavoro sempre più sostenibili.
- FSC – Forest Stewardship Council
Per gli arredi da ufficio realizzati in legno o in bambù, l’etichetta FSC, certifica che il materiale usato è stato prodotto all’interno di una gestione responsabile, nel rispetto e nella conservazione delle foreste a livello globale.
- PEFC – Programme for Endorsement of Forest Certification schemes
Si tratta di una certificazione indipendente per la salvaguardia delle foreste. Gli arredi che hanno questa etichetta usano materiale legnoso proveniente da foreste certificate PEFC, quindi gestite in modo sostenibile. A differenza della certificazione FSC che definisce livelli di prestazione internazionali, PEFC approva e riconosce standard locali.
- – Certificazione CARB – California Air Resource Board
Questa certificazione prende come riferimento il regolamento ATCM – Airborne Toxic Control Measure, e riguarda il controllo delle emissioni di formaldeide dei materiali di arredo realizzati con il legno. Obbligatoria in California è diventata uno standard anche a livello europeo per molti produttori di materie prime e di arredi finiti.
- UNI EN ISO 16000-9
Si tratta dello standard di riferimento per le emissioni di sostanze pericolose, VOC (Composti Organici Volatili) e SVOC (Semi Volatili) nei prodotti da costruzione da interni, in cui sono compresi anche gli arredi.
- CAM – Criteri Ambientali Minimi
Questo regolamento riunisce la maggior parte delle certificazioni viste fino ad ora, perché definisce i requisiti di base per ogni fase del ciclo di vita del prodotto, per individuare i prodotti e le soluzioni progettuali migliori dal punto di vista ambientale. Si tratta di criteri definiti dal Piano d’Azione Nazionale in base al Green Public Procurement. Sono indispensabili sia per l’acquisto, sia per il noleggio di qualsiasi fornitura di arredo per la Pubblica Amministrazione.
Introdotti obbligatoriamente nel 2017, i CAM sono stati ulteriormente modificati nel 2019, e poi ancora, a giugno 2022, con il decreto ministeriale 254, pubblicato l’8 agosto scorso in Gazzetta Ufficiale, con entrata in vigore, per le novità, a partire dal 6 dicembre 2022.
A cosa si riferiscono i Criteri Ambientali Minimi?
- Ai materiali usati per realizzare i prodotti per l’arredamento da ufficio e non solo, anche arredi per abitazioni private e mobili su misura.
- Alle sostanze chimiche a rischio e alle emissioni nocive (VOC, formaldeide).
- Ai requisiti del prodotto finale, che devono rispettare i criteri di dimensione, robustezza, sicurezza e durabilità, previsti dalle norme UNI, come la UNI EN 527. Ma anche una serie di requisiti tecnici ulteriori, introdotti con le ultime modifiche del 2022.
- Diventa poi obbligatorio il requisito dell’eco progettazione. Diventa indispensabile che ogni arredo sia sostenibile in ogni fase del suo ciclo di vita, dalla scelta e provenienza dei materiali (riciclati e riciclabili) alle modalità produttive (a basso impatto), dalla facilità di riparazione alla modularità, dal riuso e recupero di parti del prodotto allo smaltimento circolare dello stesso.
Fra tutte le certificazioni, in Italia i CAM sono fra i più importanti per ricaduta effettiva sulle aziende di produzione. La loro applicazione sistematica e uniforme da parte della Pubblica Amministrazione ha incentivato di fatto la nascita di una nuova filosofia produttiva e di progettazione improntata alla sostenibilità.
Altre indicazioni che possiamo avere per scegliere prodotti d’arredo più attenti all’ambiente, possono arrivare non solo dallo specifico prodotto ma anche dalle scelte dell’azienda stessa. Esistono infatti tutta una serie di certificazioni che si possono avere a livello di azienda, che contribuiscono a posizionarla come brand sensibile ai temi ambientali. Si passa dalle più generiche e diffuse come l’UNI EN ISO 14001 – Sistema di gestione ambientale; l’EMAS – Sostegno alla politica ambientale; alle più specifiche, come la SEAQUAL INITIATIVE – Sostegno alle politiche di recupero della plastica dai mari o la Certificazione LEED – protocollo per l’edilizia sostenibile.