Come migliorare l’acustica dell’ambiente di lavoro
14 Settembre 2022
L’acustica degli spazi in cui lavoriamo è una componente essenziale del benessere sul lungo periodo. Per molto tempo sottovalutato, oggi, il comfort acustico è al centro del dibattito fra designer, architetti, progettisti e produttori di arredamento. Se stai cercando soluzioni per l’insonorizzazione ufficio probabilmente hai sentito in prima persona gli effetti dell’inquinamento sonoro nel tuo luogo di lavoro.
Qui vogliamo fare chiarezza sulle molteplici esigenze di correzione acustica, ed elencare le soluzioni per la riduzione del rumore nel tuo spazio di lavoro, sia esso un open space, uno spazio diviso in uffici modulari, un ristorante o uno spazio aperto al pubblico.
Perché migliorare l’acustica del tuo spazio di lavoro?
Innanzitutto vale la pena ricordare i motivi per cui dovresti valutare il livello di comfort acustico del tuo spazio lavorativo.
- Privacy
Studi medici ma anche uffici dirigenziali, sale riunioni, studi legali, studi di commercialisti… sono molti gli ambienti che hanno bisogno di tutelare la riservatezza delle conversazioni. La privacy è probabilmente il primo motivo che viene in mente quando si pensa all’insonorizzazione ufficio. Ma la questione è molto più vasta e complessa.
- Sicurezza sul lavoro
Il comfort acustico è un requisito fondamentale per la sicurezza sul lavoro e in ogni altro ambiente, classificato in base alla destinazione d’uso, tanto da essere contemplato dalla normativa nazionale e comunitaria.
Legge 26 ottobre 1995 n. 447. Legge quadro sull’inquinamento acustico. Che stabilisce i principi fondamentali per la tutela degli ambienti esterni e interni dall’inquinamento acustico. E istituisce la figura professionale del tecnico competente in acustica ambientale.
D.P.C.M. 5 dicembre 1997. Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici. Che indica i limiti minimi e indica le prestazioni acustiche per ogni edificio in base alle destinazioni d’uso.
D.Lgs 195 10 aprile 2006. La direttiva europea uniforma il quadro normativo nazionale a quello comunitario, rendendolo più stringente sui valori limite di esposizione.
UNI 11367 del 2008. Che chiarisce tutte le zone d’ombra del D.P.C.M. del ‘97, esprimendosi sui collaudi, i controlli, le classi di comfort di ogni edificio e il rilascio di certificati acustici.
D. Lgs 81 del 2008. Che legifera in materia di sicurezza sul lavoro, contemplando fra i rischi anche quelli connessi all’inquinamento acustico.
- Benessere
Nonostante la normativa parli di inquinamento acustico da quasi trent’anni il comfort acustico di uffici e spazi abitativi è un tema ancora poco trattato e conosciuto. Eppure è provato: suoni molesti, echi, riverberi negli spazi di lavoro sono fonte di stress e nel lungo periodo possono minare il benessere psicofisico dei lavoratori.
- Produttività
Il rumore logora, aumenta il nervosismo, abbassa il livello di concentrazione, porta le persone ad alzare la voce producendo un circolo vizioso. Oltre al benessere, l’inquinamento acustico mina la capacità di concentrazione e quindi la produttività dei lavoratori. Molti studi dimostrano una correlazione diretta fra rumore sul posto di lavoro e riduzione delle performance, ritardi e assenteismo. Si stima che ogni lavoratore abbia bisogno in media di 5 minuti per riprendere la concentrazione dopo ogni distrazione. Non è difficile credere che l’inquinamento acustico possa ridurre la produttività fino al 15%. Questo accade, per motivi diversi, sia negli open space sia negli uffici separati ma non adeguatamente insonorizzati.
- Immagine
Il miglioramento acustico di un ambiente può avere ottime ricadute anche sull’immagine aziendale. Innanzitutto perché le soluzioni fonocorrettive sono spesso elementi di design, capaci di combinare funzionalità e un’immagine moderna. E poi, una scelta di questo tipo posiziona l’azienda come sensibile, innovativa, attenta al benessere dei propri dipendenti.
Nozioni spicciole di acustica, giusto per capire.
Il suono è fatto di onde meccaniche dotate di potenza variabile. Dopo l’emissione del suono le onde continuano a viaggiare. Le onde sonore si propagano per via aerea, quando non incontrano ostacoli che potrebbero bloccarlo, o strutturale, quando si propagano attraverso elementi come pareti, pavimenti, soffitti, porte e finestre.
A seconda del tipo di ostacolo che incontrano le onde sonore possono essere
- bloccate e rimbalzate
- proseguire al di là dell’ostacolo senza troppa difficoltà
- essere in parte assorbite e deviate.
Il suono ricerca la via di propagazione più semplice, ma, fra sorgente sonora e ambiente disturbato, ci sono spesso molteplici percorsi di trasmissione, diretti e indiretti. Inoltre esistono vari tipi di rumore e diverse modalità di intervento per ridurli e correggerli, anche in base alla destinazione d’uso dell’ambiente considerato. Ecco perché quando si cerca di migliorare l’acustica è necessario fare una valutazione complessiva dell’ambiente e dell’edificio nel quale esso è inserito.
Rumore, eco e riverbero.
Quando diventa fastidioso il suono si trasforma in rumore, che può essere diverso in base al modo in cui si produce. Prendiamo per esempio quel fastidioso sottofondo rumoroso che percepiamo in alcuni uffici e ambienti affollati. In questo caso il suono rimbalza sulle superfici che incontra: pareti, pavimenti, mobili, soffitti. E persiste nell’ambiente in cui è presente la sua fonte sonora, anche quando questa si arresta. Questo tipo di rumore si chiama riverbero.
Il riverbero non va confuso con l’eco. Sebbene l’eco, come il riverbero, sia un’onda sonora riflessa, quindi arrivi dopo la produzione di un suono, la sua percezione è chiara e ben distinta, non compromette l’ascolto. Il riverbero è generato da riflessioni e dispersioni continue e su superfici diverse, e, alla lunga, compromettono l’ascolto, il benessere e la concentrazione.
Fonoisolamento e fonoassorbimento.
Quando si cercano soluzioni per l’insonorizzazione ufficio bisogna approfondire la questione fra isolamento e assorbimento acustico, perché molto spesso i due concetti vengono confusi e usati come sinonimi. In realtà ci sono differenze sostanziali e chiarirle ci permette di spiegarti le diverse possibilità di miglioramento dell’acustica degli ambienti.
- Isolamento acustico
Isolare acusticamente un ambiente significa impedire o limitare la trasmissione del rumore fra due ambienti differenti: fra l’esterno e l’interno di un edificio, fra due stanze attigue oppure fra due stanze che condividono il soffitto/pavimento.
I materiali fonoisolanti costituiscono una barriera che blocca o, comunque, riduce la propagazione del rumore dall’interno della stanza all’esterno e viceversa. Per assolvere a questa funzione devono essere compatti, densi, solidi, in una parola tecnica: fonoimpedenti, cioè devono impedire al suono di passare.
- Assorbimento acustico
L’assorbimento acustico non impedisce al rumore di passare fra due ambienti ma impedisce che rimbalzi all’interno dello stesso ambiente. Controlla i riflessi delle onde sonore all’interno dell’ambiente in cui arrivano o in cui vengono generate.
I materiali fonoassorbenti attutiscono, assorbono, ma sono capaci anche di deviare le onde sonore correggendo e migliorando di fatto l’acustica interna agli ambienti stessi, come per esempio il famigerato riverbero o l’eco. Per farlo devono essere porosi, fibrosi, traspiranti, morbidi, a bassa densità, dotati di fori o scanalature.
La corretta acustica nell’ambiente di lavoro cosa dovrebbe garantire?
Che sia un open space o un ambiente diviso, ogni postazione dovrebbe garantire:
- da un lato la possibilità di concentrarsi e quindi di lavorare in un ambiente silenzioso, in cui gli inevitabili rumori da ufficio siano ridotti tra una stanza e l’altra e attutiti all’interno dello stesso ambiente.
- Dall’altro facilitare la comunicazione fra colleghi e interlocutori, garantendo la massima comprensibilità di ogni messaggio, a prescindere dal canale usato: faccia a faccia, telefono, videochiamate.
Come già detto poi, in alcuni ambienti è necessario prestare particolare attenzione alla privacy delle comunicazioni, garantendo un’ottimale insonorizzazione dell’ufficio.
Situazioni e soluzioni per la correzione acustica negli ambienti di lavoro.
Migliorare il comfort acustico di qualsiasi ambiente implica un’attenta analisi iniziale:delle condizioni strutturali, della destinazione d’uso, delle possibilità di intervento. Perché un conto è intervenire su un capannone in costruzione, un altro su ambienti già completamente arredati. Un conto è intervenire sul riverbero di un open space, un altro è lavorare all’insonorizzazione di una stanza.
Un lavoro di correzione ottimale dovrebbe considerare in maniera complementare:
- L’isolamento acustico fra gli ambienti separati, intervenendo in particolar modo su pareti, pavimenti e controsoffitti.
Questo tipo di intervento è ottimale se fatto in fase di progettazione, sulla struttura stessa dell’edificio, nella scelta della pavimentazione, delle pareti divisorie, dei soffitti. Ma esistono soluzioni versatili da applicare anche in ambienti già impostati.
- La gestione di echi e riverbero all’interno dello stesso ambiente attraverso interventi di assorbimento acustico.
Questo tipo di intervento si fa direttamente negli ambienti, sia in quelli da arredare da zero, sia con integrazioni in un ambiente completamente arredato.
Fatte queste premesse generali vediamo insieme alcune delle situazioni più frequenti che ci troviamo a gestire per migliorare il comfort acustico degli ambienti di lavoro.
- Correzione acustica per uffici modulari
Spesso gli uffici, creati con pareti divisorie, condividono un controsoffitto modulare, utile per schermare impianti elettrici e termotecnici, ma principale indiziato nella propagazione indisturbata di onde sonore fra un ufficio modulare e l’altro, che di fatto si trovano all’interno di uno stesso ambiente, per quanto schermato dal controsoffitto. Questo diventa un problema in termini di riduzione della concentrazione ma anche di privacy.
In questo caso possiamo risolvere applicando pannelli fonoassorbenti per il controsoffitto stesso oppure da applicare al soffitto, oppure ancora, soluzioni ibride come le lampade acustiche che mettono insieme correzione acustica e illuminazione. In tutti i casi è possibile giocare in maniera personalizzata con i colori e le texture in modo da combinare funzionalità e design.
- Correzione acustica per open space
Negli open space, ma anche in ambienti aperti al pubblico come le sale d’attesa, le hall degli alberghi, i ristoranti, si va a correggere il riverbero dei rumori, delle voci presenti nello stesso spazio. In questo caso il problema è sia la perdita di concentrazione, sia una questione di benessere acustico, che, soprattutto nel lungo periodo può essere fonte di stress e di riduzione delle performance.
Qui l’assorbimento acustico gioca la partita più importante con le più svariate soluzioni. Si va dai pannelli da soffitto e pannelli fonoassorbenti da parete alle lampade acustiche, dalle tende a vere e proprie contro-pareti acustiche, fino ad arrivare a soluzioni freestanding come pareti acustiche mobili, totem, sedute e divani acustici e pannelli fonoassorbenti da applicare alle scrivanie. Possiamo inoltre intervenire con baffles, deflettori acustici che deviano la traiettoria delle onde sonore riducendo il rumore. Insomma abbiamo a disposizione una molteplicità di soluzioni capaci di combinare arredamento, funzionalità e design.
- Insonorizzazione ufficio per garantire la privacy
Quando invece si vuole lavorare sulla privacy di un ambiente oltre alla correzione del comfort acustico attraverso le soluzioni fonoassorbenti occorre lavorare sull’isolamento acustico della stanza che si intende insonorizzare. Quindi studiamo interventi insonorizzanti che riguardano anche le componenti strutturali come porte, pavimenti, soffitti, finestre, eventuali spazi aperti da sigillare.
Qui puoi trovare alcune delle nostre soluzioni per la correzione acustica.
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Fra i servizi a tema acustica potrebbe interessarti il test di assorbimento acustico per capire come cambia il comfort acustico del tuo ambiente di lavoro con l’applicazione di pannelli fonoassorbenti.
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